Se non vi convertirete

Pubblicato il 3 novembre 2024 alle ore 14:44

"Se non vi convertirete perirete tutti allo stesso modo"
Ai nostri giorni, c'è urgenza di riconsiderarsi, non ci vuole un meteorologo o in questo caso un profeta per comprendere, che sulle nostre teste pendono i flagelli che stanno per abbattersi sulla faccia della terra.
Anzi alcuni già si stanno compiendo!
Ritornando alla frase iniziale, Gesù avendo preso la parola, in merito ad un episodio in cui Pilato aveva ucciso alcuni Galilei mischiando il loro sangue con quello dei loro sacrifici, esordì: "Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O, quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo."
In quei tempi, era luogo comune, che le disgrazie, malattie e calamità fossero dovute, al sommarsi delle colpe, personali o collettive, e anzi lo stesso Gesù, in più occasioni, dopo aver guarito qualche malato o paralitico lo esortasse concludendo di non peccare più, affinché non gli accadesse qualcosa di peggio (Gv 5, 14).
Bisogna svegliarsi dal torpore che ci provoca il mondo con le sue distrazioni e futilità, ricordiamoci ai tempi di Noè: "mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca e venne il diluvio, e li fece perire tutti."
Il tempo di benessere e pace, è un tempo di grazia, di conversione.
" Quando si dirà: "Pace e sicurezza", allora d'improvviso li colpirà la rovina (tessalonicesi 5,3)
Ricordiamo come Abramo sostasse nei pressi delle querce di mamre e durante il colloquio con Dio, intercedesse per le città di Sodoma e Gomorra, in quanto ci sarebbero potute essere dei giusti, e Dio, per riguardo a quei Giusti non le avrebbe distrutte.
Tuttavia, e purtroppo, non si salvarono che Lot e la propria famiglia, in quanto non si trovò, chi rendesse gloria a Dio.
Alla stessa maniera fu il lamento di Isaia per Israele nei periodi monarchici, che segnarono il declino morale e religioso del popolo di Israele e che comportò la propria rovina con la deportazione babilonese, infatti diceva: "Se Dio non ci avesse lasciato un resto, a quest'ora saremmo come Sodoma e Gomorra!"
Tralasciando la retorica che il male dell'uomo viene dalle proprie mani, cogliamo i segni dei tempi prima che sia troppo tardi: ritornare a Dio con tutto il cuore!
Solo così potremo emulare Lot e la sua famiglia, traghettati al sicuro al di fuori della rovina, ma bisogna fare attenzione, che il nostro cuore non si volti con amarezza verso i piaceri lasciati, infatti, la vicenda narra che la moglie di Lot si voltò per vedere la rovina di Sodoma e Gomorra e divenne una statua di sale, figura allegorica e metaforica, di chi non riesce a rinunciare ai piaceri del mondo.
Il contesto pedagogico è ampio e lo si potrebbe inserire in ogni ambito, la sacra scrittura si adatta a tutto.
Tuttavia, teniamo conto davvero dei tempi difficili che stanno per arrivare, e per una volta tralasciamo le vicende interiori dell'animo umano, che comunque assumono la loro importanza, noi Cristiani, ci associamo ad impersonare sia Abramo che Lot: abbiamo modo di intercedere e di essere salvati. Confidiamo in Dio!


Aggiungi commento

Commenti

Non ci sono ancora commenti.