
Mi sono sempre domandato che cosa ha spinto il diavolo, il dragone infernale, il serpente antico ad ingaggiare una battaglia escatologica con il suo creatore?
Per quanto riguarda la coorte celeste sappiamo ben poco, seppure , qualcuno si sia azzardato a darne qualche spiegazione, tra cui il più noto San Tommaso D'Aquino, tuttavia per somma conoscenza, possiamo dire che durante il processo della creazione, il Signore Iddio decise di portare all'esistenza, degli esseri spirituali, che la tradizione cattolica, che a sua volta ha assorbito dalla teologia ebraica, li chiama con il nome di 'angeli', etimologia che sta ad indicare la parola "messaggero", oppure, "milizie del cielo" secondo un' altra tradizione ebraica.
Secondo un preciso processo evolutivo della primordiale religione ebraica, si sviluppa, man mano nel corso del tempo, una conoscenza profonda e teologica che approfondisce i misteri di Dio e del creato.
Dapprima, ai primordi della conoscenza teologica, infatti, tutto era attribuito a Dio, nel bene e nel male, che comunque racchiudeva un fine pedagogico nella storia d'Israele.
In sè non era vista una battaglia dualistica di bene e di male, di angeli e demoni, ma una visione unidirezionale voluta da Dio.
Un esempio, lo si ritrova in 2 Samuele 24, 1-25 quando l'Ira di Dio" si accende contro Isreale e incitò Davide proponendo di fare il censimento del popolo. Così narra l'inizio del brano che ci racconta il peccato di Davide di censire il suo popolo, lasciandosi 'tentare' di conoscere il numero esatto del suo popolo, evidentemente in contrasto con le promesse divine a non numerare le stelle del cielo oppure la sabbia del lido del mare. Davide riconosce la sua colpa e chiede perdono, tuttavia, la punizione non tarda ad arrivare per bocca del profeta Gad, che nonostante tutto gli lascia scegliere la punizione che sia più conveniente: Davide sceglie la peste.
Tralasciando il seguito del racconto, possiamo notare come l'Ira si accende contro Davide e lo incita a peccare. In seguito una teologia più evoluta, riconoscerà questa attività (tentazione) alla figura di satana, del diavolo, o della sua corte, le stelle cadute.
Nello specifico, si riconosce un attività che contrasta l'opera che il Signore propone nei confronti del suo popolo, tuttavia esso non è in grado di opporre, ma solo di disturbare, un po come il corso di un fiume si infrange sulle rocce, esse non lo arginano ma deviano solo parzialmente il suo corso.
Per tutto il resto mi rimetto all'insegnamento della dottrina cattolica, che enuncia e specifica tutto in merito all'argomento.
Ma da che cosa nasce questo aspetto?
Innanzitutto va considerata la natura di questi esseri, prettamente spirituali. Di Rimando a quel che ho detto più sopra, non si hanno conoscenze teologiche certe in merito a natura, personalità e numero; piuttosto notizie vaghe e confuse.
Nomi e simbolismi, riconducono a predisposizioni d'animo e intenzioni, come il simbolo del drago o del serpente. Anche nel libro di Giobbe, vengono allegoricamente attribuite alle immagini dell'ippopotamo e del coccodrillo, due personalità spirituali che alcuni esegeti hanno attribuito a due entità distinte e non singola, per ragione il diavolo, che riconducerebbero invece a satana e a lucifero.
Tuttavia tale odio, perché ciò che è contrario all'Amore, si chiama odio, risale certamente alle origini.
La Natura di Dio ci dice quello che egli È; una traduzione certamente non soddisfacente in italiano è: "IO SONO".
Io Sono, rappresenta la determinazione, il concetto che esprime l'immutabilità e l'eternità di tale essenza, e, tutte l'estensioni delle sue intenzioni sono irrevocabili, e decise, Egli non può rinnegarsi.
In un passo della bibbia dice: "L'ho giurato e non mi pento. Tu sei sacerdote per sempre secondo l'ordine di Melchisedec!".
Dio non si pente!
San Tommaso D'Aquino, nella sua opera certamente più importante, la "Summa Teologica" espone come gli angeli ebbero una prova di fede, e questa prova era saggiata sulla volontà di Dio.
Il mistero dell'Incarnazione, se consideriamo l'ipotesi cui sopra potrebbe essere stata da sempre già decisa.
Un altro passo dice: "Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissate,
che cosa è l'uomo perché te ne ricordi
e il figlio dell'uomo perché te ne curi?
Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli,
di gloria e di onore lo hai coronato:
gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi;
tutti i greggi e gli armenti,
tutte le bestie della campagna;
Gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
che percorrono le vie del mare."
La scrittura in questo passo dice: " Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli".
Che cosa ha fatto inorgoglire questi esseri angelici?
Probabilmente, questo, potrebbe essere stato un buon motivo.
Forse, in questo frangente, si schierarono due fazioni, quelle di satana e quelle di San Michele arcangelo, infatti, il suo nome appunto significa: "Chi è come Dio?"
Mentre il lato opposto dichiarava:"Io non servirò!"
Per essi non si trovò più posto in cielo.
Ma quale fu il campo di battaglia, le armi e un corpo con cui darsi scontro per degli essere spirituali ed immortali?
L'umanità.
Esatto l'umanità rappresenta il campo di battaglia, dove giocare una sorta di partita a scacchi.
E quale sarebbe stata la vittoria per questi demoni che ostacolano l'Onnipotente?
Il vangelo di Giovanni dice: "Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto!"
L'obiettivo finale dei demoni, fu certamente quello di far rifiutare Dio dagli uomini, in primis il popolo ebraico, che lo condannò alla morte di Croce.
Il Signore fu sconfitto?
Tuttavia:"A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati."
Dall'alba dell'uomo si combatte questa battaglia, la stessa apocalisse di San Giovanni, analizza questo fenomeno escatologico che si compie di era in era, (se il Signore me lo concede, proverò ad analizzare in un altro articolo), sino alla consumazione dei tempi:
infatti, il tempo assume un altro ruolo fondamentale .
La battaglia infuria ancora.
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