
Il positivismo, ovvero, quella corrente di pensiero nata in Francia e Gran Bretagna nella metà dell'ottocento sulla scia dell'entusiasmo delle prime scoperte scientifiche, ha portato a rivalutare la concezione creazionista basata sulle scritture ritenute sacre, influenzando così tanto la società moderna, da creare una spaccatura, tra la fede e la ragione.
Se la religione, o meglio la dottrina cristiana cattolica, nella sua visione di fede, ha mantenuto la visione teologica nella tradizione della sua millenaria storia, tuttavia, ha lasciato una finestra alla scienza lasciandola indagare, e mantenendo per sé l'esegesi, ovvero, quei insegnamenti intrinseci, spirituali, che danno al credente il nutrimento interiore necessario alla vita religiosa.
La scienza d'altro canto, accreditata dai riscontri scientifici, man mano ha demolito la struttura le religiosa che per millenni ha basato la sua identità su fenomeni soprannaturali, sebbene questa scienza ancora in fasce abbia ancora da certificare; molti modelli infatti si basano su teorie spesso deboli e rivedute in ambito fisico e astronomico, e ricostruzioni archeologiche spesso a bocconi, per la scarsità di elementi e per strumenti di rilevazioni temporali costose e spesso non precise, prima su tutte quella che si basa sul decadimento del carbonio 14, per risalire all'età in cui un organismo vivente sia deceduto, che purtroppo trova la sua inconcludente rilevazione in quanto l'ambiente è stato contaminato dalla rivoluzione industriale dell'800 e dai esperimenti atomici degli anni 50, e per poter calibrare questo processo viene utilizzata la dendrocronologia, ovvero, il conteggio degli anelli di crescita annuali degli alberi che si trovano nei pressi dei rinvenimenti, portando ad un massimo di 10.000 anni età accurate, altri metodi proposti sono la stratificazione rocciosa, oppure, le costose strumentazioni di laboratorio che misurano il decadimento di ioni da un elemento roccioso, ragion per cui si è potuta addurre l'ipotetica età della terra, tuttavia, tenendo presente che la velocità di decadimento sia stata sempre costante nel tempo, ma considerando che spesso la dinamica fisica temporale ha dovuto riconoscere, da una concezione assoluta a relativa, lascia sempre un punto d'incognita su molti concetti proposti.
Tuttavia, da molti rinvenimenti, certamente si sono potute concepire delle teorie che hanno trovato credito scientifico, e almeno ricostruire in parte una storia, che come abbiamo detto per millenni si è basata su tradizioni di carattere religioso.
Chiaramente, questo ha portato l'uomo ha rivalutare tutto il concetto religioso, come fenomeno di mente e di pensiero, per giustificare la sua presenza e dare una risposta al contesto naturale come opera di mano e d'ingegno di un essere, o più esseri di entità soprannaturale, che ha il suo massimo nel fenomeno chiamato animismo.
Non c'è popolo che non abbia avuto esperienza di questo genere.
Mentre la scienza delle cause e degli effetti faceva la sua parte, un altra corrente, chiamata antropologia, dava il suo contributo in merito ai comportamenti sociali che spesso non sono rilevabili dai rinvenimenti archeologici, tuttavia, si è potuto creare dei paragoni mediante lo studio di popoli che per usi e costumi hanno mantenuto comportamenti arcaici e tribali, risalendo così indietro nel tempo, provando a dare risposte ad elementi mancanti, specialmente in merito ad elementi sociali e religiosi.
Nel frattempo dai studi archeologici, mediante, l'osservazione dei reperti di resti ominidi risalenti a più epoche, si è giunti alla conclusione della famosa teoria evoluzionistica da cui ascende la scimmia antropomorfa.
La religione era destinata ad essere un reietto di tradizioni socio culturali presenti in alcuni contesti tribali e di limitate vedute mentali di alcuni settoriali ambiti della società moderna.
Ma un analisi più approfondita e un elemento di studio sulle lingue e simboli, che per i popoli antichi assumevano valori ed elementi significativi, hanno portato a riconsidere e riconoscere l'elemento religioso come fenomeno storico.
Le varie traduzioni di testi sacri per una comprensione più semplice e alla portata di tutti, ha portato a perdere il vero significato di alcuni simboli allegorici di valore e peso antropologico e storico.
Lo stesso ebraico antico, che per molto tempo ha seguito soltanto una tradizione orale, e solo in seguito ha assunto una forma scritta, si serviva di simboli e racconti in forma allegorica, per rimanere nell'immaginario collettivo, un esempio è stata la nascita delle poesie in versi che in oriente, ha assunto un elemento sicuro di trasposizione generazionale, mediante versi in rima per evitare errate esposizioni alla collettività.
I stessi eventi in forma numeritiva, sono soltanto indicazioni per rendere un idea: 40 il tempo della prova; 7 la completezza, 1000 un idea di tempo indefinito; 6 il numero che indica l'uomo; e via dicendo.
Ancora l'ebraico scritto per il modo della sua composizione, da adito a molte interpretazioni e costruzioni.
Nella Genesi, la parola Adamo, sta ad indicare sì la persona del "primo uomo", ma al tempo stesso significa "terra", e ancora "umanità ", per cui va letta secondo la chiave interpretativa del contesto in cui è stata composta, e che nelle varie traduzioni, ha perso il suo senso originale.
E questo vale, non solo in alcune parti, ma quasi nella totalità dei testi sacri.
Un altro elemento che ci porta a considerare una storia religiosa dell'umanità, sono rappresentate dalle cosmogonie (nascita del cosmo dal caos all'ordine creato) dei popoli più antichi, come i sumeri, semiti, indoeuropei ed egiziani, che hanno tutte una visione comune, da "una" divinità all'origine del cosmo ordinato, che ha fatto giungere alla conclusione che in origine la religione avesse un attribuito monoteistico, e in seguito per degenerazione abbia sviluppato molte altre divinità. Un esempio ne è nella cosmogonia di Eliopoli che si attesta in 5 generazioni, nel quale nella prima si ha la divinità monoteistica di Atum creatore del cielo e della terra, e a seguire con il tempo si siano aggiunte molte altre divinità; stessa cosa nella cosmogonia babilonese, con Anu dio del cielo, come essere primario e in seguito si siano aggiunte delle altre, si sa poi che il culto dei re delle primissime città civili, se da principio era un culto degli antenati, in seguito hanno ereditato un culto divino.
Interessante, andando ancora indietro nel tempo, il catastrofico episodio del diluvio universale, fenomeno che è rimasto nella coscienza di molti popoli. Ciò non doveva essere diverso dal periodo chiamato olocene, alla fine dell'ultima glaciazione, all'incirca 10.000 anni fa. Periodo in cui ci furono molti cambiamenti climatici e morfologici del pianeta, con lo scioglimento delle calotte artiche con inondazioni catastrofiche che durarono per centinaia di anni. Studi scientifici hanno ipotizzato che i volumi delle acque erano così impressionanti che i più grandi fiumi attuali a confronto dovevano avere dimensioni modeste. Se si pensa per esempio che il canale della manica era attraversabile a piedi, ciò doveva rendere l'idea nel collettivo che cosa doveva assumere.
Risalendo ancora indietro nel tempo, nei ritrovamenti delle famose veneri di pietra, dove si è intravisto il culto della fertilità, si è ipotizzato un forte simbolismo, come accennato legato alla fertilità, all'attrazione gravitazionale dell'astro lunare cone le sue maree e il simbolismo del serpente come ciclicità e rinascita. Forti connotazioni che richiamano all'episodio del primo libro della Genesi.
Nella religione, dunque, appare un filo conduttore che lega l'uomo alla storia e la superficialità di accostare questi eventi all'immaginario collettivo, rappresenta solo una sbiadita pagina di scarso giudizio.
Infine l'uomo ha saputo riconoscere nelle opere della natura un atto creativo che solo un Ente intelligibile poteva generare, infatti, la stessa umanità non si è considerata di natura celestiale, come poteva immaginare, ma al contrario tratto dalla terra, simbolo di umiltà, di povertà, o per metterla alla luce della scienza una umile scimmia antropomorfa.
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