
La figura di Maria all'interno del contesto cattolico assume una rilevanza cruciale. I Vangeli ne parlano timidamente, tuttavia, ne scrutiamo l'ascendente tutt'altro che sommesso nell'episodio delle nozze di Cana:
Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino».
E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora».
La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà»(Gv 2, 3-5).
La Chiesa ha riempito pagine intere di libri e trattato esaustivamente in merito ad argomenti di natura dogmatica e teologica, e alle numerose apparizioni mariane in tutto il mondo.
Ma la domanda più importante è, chi è Maria?
La tradizione cattolica a riguardo riferisce che nacque da genitori anziani di nome Gioacchino ed Anna, discendenti sempre secondo la tradizione, da stirpe davidica per il padre e di Aronne da parte di madre. Ancora in giovane età, venne cresciuta ed educata nel tempio, finché non fu promessa in sposa a Giuseppe, uomo giusto, come narrano i vangeli.
Certo, la tradizione completa quei buchi che i vangeli non riescono a coprire, ma la sacralità di essi, ci suggeriscono la natura di Maria:
Essa è la piena di Grazia.
Questo appellativo solenne "Piena di Grazia", ci invita a riflettere sulla sua condizione di natura; dopo la caduta di Adamo a seguito del peccato originale, l'uomo è caduto in "disgrazia" agli occhi del Signore, per cui essendo il peccato del primo uomo invalidante, esso è stato trasmesso generazionalmente, "perché il peccato è entrato nel mondo a causa di un solo uomo"(Lettera ai Romani 5,12).
Tuttavia, mediante l'opera salvifica di Cristo Gesù si ristabilisce la grazia concessa di nuovo all'umanità.
Qualcuno, però, potrebbe obiettare che l'azione di Cristo si riflette anche sulla persona di Maria, ma l'angelo chiaramente ci dichiara in maniera temporale, che la condizione di Maria prescinde l'opera dello Spirito Santo, che avviene, dunque, solo in seguito.
Il dogma dell'immacolata concezione, promulgato 8 dicembre del 1854 da Pio IX, si riferisce proprio a questa condizione, dunque questa non è una condizione di concessione, ma di natura.
Ancora la sua condizione ci suggerisce la grandezza di questo attributo: Re Salomone nella sua sapienza disse: "Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra? Ecco i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che io ho costruita!". Se i cieli dei cieli a stento contengono tale grandezza, in Maria ha trovato la sua dimensione facendosi carne, sede della "Sapienza". Inoltre: "Ecco, dei suoi servi egli non si fida
e nei suoi angeli trova difetti."(Gb 4, 18.); questo passo ci indica, quanto sia eccelsa in santità, in quanto: "Il Signore è con te!"
In Maria, non c'è macchia di peccato: se l'arca dell'alleanza rappresentava il recipiente per eccellenza che conteneva la parola di Dio sottoforma di tavole di pietra, definite con il nome di "legge", la Vergine, è l'Arca definitiva da cui ha ricevuto la carne il Verbo di Dio.
Maria, inoltre, è la donna escatologica che San Giovanni nell'Apocalisse cita: "Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle", essa, riscatta la femminilità decaduta in Eva, e la recupera, rinnovando nella figura della nuova Eva, come madre di tutti i credenti, coloro che sono vivificati dalla parola di Dio (madre dei viventi), la stirpe della donna contrapposta alla stirpe del serpente, contro la quale non ha potuto insinuarsi nonostante fosse la più astuta delle bestie selvatiche, e che al contrario della Eva biblica, lasciatasi sedurre dal serpente, la nuova Eva, le schiaccia la testa rendendolo impotente.
Se Adamo ed Eva sono figure e protagonisti della prima creazione, Cristo e Maria lo sono della seconda creazione, poiché se la vecchia umanità ha avuto origine dalla prima coppia, la nuova umanità è rinata (nello spirito) dalla seconda. Questo suggerisce, che Maria, non ha bisogno di redenzione, ma collabora alla redenzione, infatti la nuova umanità partorita sul Golgota, mediante il sacrificio di Cristo, e le doglie di lei (" anche a te una spada trafiggerà l'anima"), ha avuto un Uomo e una Donna, come genitori della nuova umanità redenta.
Questo si riallaccia ad una delle più emblematiche apparizioni mariane, a quella della "Signora di tutti i popoli", apparsa ad Amesterdam nel quale afferma che l'ultimo dogma che dovrebbe essergli attribuito sarebbe quello di "corredentrice e avvocata dell'umanità ", infatti alla veggente gli fu riferito: "Poiché il Padre, il Figlio e lo Spirito vuole portare in questo mondo come Corredentrice e Avvocata colei che fu scelta per recare il Redentore allora, quando sara' proclamato il dogma... la Signora di tutti i Popoli darà al mondo la pace, la vera pace".
Maria, dunque, appare come creatura straordinaria, avvolta dal mistero, comparsa per donare la luce vera, quella che splende nelle tenebre, e la sua figura di Madre rappresenta il rifugio sicuro dalle insidie del diavolo, con la quale non ha saputo insinuarsi. Mediante la protezione di Maria, contro i suoi figli, il diavolo non ha potere, l'opera missionaria di Maria tramite le sue apparizioni in tutti i tempi e in tutto il mondo, conduce a rivolgersi a Lei, lei che tutto può. Se Iddio è l'Onnipotente per eccellenza, poiché lo è per natura, Maria lo è per grazia, poiché il Signore non le rifiuta nulla e il diavolo non ha potere su di Lei.
Rivolgersi a Lei con fiducia ci da la certezza, che scavalca la speranza di giungere al porto sicuro della salvezza.
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