Il Consacrato del Signore

Pubblicato il 15 marzo 2025 alle ore 11:19

In un momento così cruciale della vita di un uomo, molto di più se si tratta del vicario di Cristo in terra, potrebbe sembrare azzardato fare qualsiasi considerazione, ma vorrei approfondire una concezione teologica su di una figura che se da un lato ha ricevuto profonda ammirazione e stima, dall'altro ha ricevuto critiche e dubbi.
Una della critiche più attive che ha ricevuto papa Francesco, è la sua "condiscendenza" con alcune fonti di pensiero che ha lasciato intendere una certa intesa con ideologie da sempre in contrasto la dottrina e il magistero della chiesa, ermetica a una visione dottrinale e dogmatica, da far esprimere il detto evangelico: "Nessuno può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro, o preferirà l'uno e disprezzerà l'altro: non potete servire a Dio e a mammona."
Il suo ministero ha dovuto effettuare anche scelte difficili, in quanto, alcune figure si sono così aspramente opposte al suo operato, da causare anche piccoli scismi all'interno della chiesa, e di conseguenza scomunicare, punire o ridurre al silenzio, personaggi che si ergevano in contrasto con il suo operato. D'altronde mettere in dubbio il suo mandato sarebbe dubitare persino del mandato di Dio: lo stesso Cristo riferendosi a Simone gli disse: " Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa." (Mt 16, 18). Un malumore che per un periodo ha avuto il suo apice nei famosi "Dubia", dai cardinali in contrapposizione sull'enciclica "Amoris Laetitia".
In questo contesto si è creato un gruppo conservatore che in qualche modo si è sentito attaccato e ha maturato anche una sorta di risentimento, in quanto, forse, sentitosi perseguitato a causa del forte attaccamento ai principi e valori della Santa Madre Chiesa. Le cronache a seguito di questi presupposti sono stati sotto l'occhio di tutti.
Si è anche molto vociferato e sfruttato il contesto, a volte anche per puro interesse personale, una speculazione a fini economici e ideologici. Ciò provoca molta confusione tra i fedeli!
Ma il cristiano, in mezzo a tanto scompiglio cosa deve pensare?
L'Uomo di Dio, o meglio l'uomo secondo il suo cuore, non dubita della volontà del Signore, che si erge al di sopra della dualità bene e male. Egli incarna la figura di Davide, il re di Israele che in tutta la sua vita, pur essendo un peccatore, ha confidato nel Signore, che non abbandona il suo servo in una valle oscura, nella terra di tenebra e caligine, anche quando le sue certezze vacillano.
Davide ha sempre rispettato l'autorità consacrata da Dio, anche quando fu perseguitato ingiustamente. Egli, nonostante fosse stato unto come re, dal profeta Samuele, mentre Saul ancora teneva in mano il suo regno, a sua volta unto da Samuele come primo re di Israele, non ha mai considerato come privilegio la sua unzione e non ne ha fatto motivo di scontro con Saul che lo perseguitava ingiustamente, cercando di ucciderlo. Anzi, ha sempre evitato lo scontro, abbandonando la sua patria come esule e ramingo, accettando la volontà di Dio.
Per ben due volte Davide ebbe l'occasione di vendicarsi dell'ingiusto trattamento da parte di Saul, e per due volte usò misericordia a Saul, una volta mentre Davide era nascosto in una caverna riuscendo a tagliargli un lembo del mantello di Saul mentre soddisfaceva i suoi bisogni, e un altra mentre dormiva nel suo accampamento, attorniato da suoi soldati, dove Davide gli rubò la lancia conficcata nel terreno e la sua brocca d'acqua, per testimoniargli l'occasione avuta per vendicarsi. E quando i suoi uomini gli recrimanvano l'occasione mancata rispondeva: "Non stenderò la mia mano contro il mio signore, perché è l'unto dell'Eterno". Mentre Saul gli rispondeva in merito ad una di queste vicende: "Tu sei più giusto di me, perché tu mi hai reso del bene, mentre io ti ho reso del male.Tu oggi hai mostrato di esserti comportato bene con me, perché l'Eterno mi aveva dato nelle tue mani, ma tu non mi hai ucciso. Quando mai un uomo incontra il suo nemico e lo lascia andare in pace? Ti renda dunque l'Eterno del bene, per quanto oggi mi hai fatto. Ora so per certo che tu regnerai e che il regno d'Israele sarà reso stabile nelle tue mani. Perciò giurami per l'Eterno che non sopprimerai i miei discendenti dopo di me e che non cancellerai il mio nome dalla casa di mio padre».
Anche quando seppe della morte di Saul, caduto sul campo di battaglia, la notizia ricevuta non fu per lui motivo di gioia ma di lutto, in quanto era stato ucciso il consacrato del Signore. E chi gli aveva recato la notizia, sperando di ricevere da Davide una ricompensa, in quanto si sapeva che sarebbe divenuto il nuovo re, invece di ricevere il premio per la buona novella, si assicurò la sua condanna, visto che sperava di trarre profitto dalla disgrazia del consacrato del Signore; Davide lo uccise.
In conclusione l'uomo di fede, non deve tenere conto delle notizie fraudolenti che tentano di fuorviare dalla fede, tutt'altro deve avere fiducia nel Signore che saprà indicarci la strada più giusta, anche in mezzo alle difficoltà. La fede va saggiata nel crogiolo delle difficoltà, ma chi saprà conservarla, il Signore lo porrà a capo dei suoi beni.


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