INRI: Un Simbolo di Fede, Redenzione e Rivelazione

Pubblicato il 4 aprile 2025 alle ore 23:25

Mi  è capitato qualche giorno fa di imbattermi in un post su di un social riguardante l'acronimo INRI, e su un suo significato o valenza del tutto eclissata. L'argomento mi ha talmente colpito da lasciarmi a bocca aperta, peroó, prima di darlo per certo ho voluto accertarmene, facendo una ricerca indipendente, considerando le notizie fallacie dei social.

La sigla INRI è un acronimo latino che sta per "Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum", che significa "Gesù Nazareno, Re dei Giudei". Questa sigla fu utilizzata dai romani, e da Pilato in special modo, per indicare il condannato.

Secondo il Vangelo di Giovanni (18-19), Gesù fu arrestato dai Giudei e processato dai Romani. Il governatore romano della Giudea, Ponzio Pilato, lo interrogò cercando di capire chi fosse e cosa avesse fatto, poiché era convinto che i Giudei glielo avevano consegnato per invidia.

La conversazione tra Pilato e Gesù è riportata nel Vangelo di Giovanni (18,33-37 e 19,1-16):

Pilato chiese a Gesù: "Tu sei il re dei Giudei?" (Giovanni 18,33)

Gesù rispose: "Il mio regno non è di questo mondo. Se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi stato consegnato ai Giudei. Ma il mio regno non è di qui" (Giovanni 18,36).

Pilato chiese di nuovo: "Dunque tu sei re?" (Giovanni 18,37)

Gesù rispose: "Tu lo dici; io sono re. Per questo sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è della verità ascolta la mia voce" (Giovanni 18,37).

Pilato rimase perplesso alla risposta di Gesù e dopo tanta insistenza e ricatti da parte dei Giudei, lo consegnò loro, condannandolo a morte per crocifissione. Prima di eseguire la condanna, Pilato ordinò di apporre un cartello sulla croce di Gesù con la scritta "INRI", per informare i passanti della condanna di Gesù e del motivo della sua esecuzione.

La sigla INRI fu scritta in tre lingue: ebraico, latino e greco.
La traduzione ebraica di INRI è "ישו הנצרי מלך היהודים" (Yshu Hnotsri Wmlk Hyuhudim), che significa "Gesù il Nazareno, Re dei Giudei".

Secondo il Vangelo di Luca (23,38), il cartello con la scritta "INRI" fu posto sulla croce di Gesù "in lettere greche, latine ed ebraiche". Questo fatto sottolinea l'importanza della comunicazione del messaggio di Gesù a tutte le persone, universale, indipendentemente dalla loro lingua o cultura.

La sigla INRI è anche menzionata nel Vangelo di Matteo (27,37) e nel Vangelo di Marco (15,26). In tutti e quattro i Vangeli, la sigla INRI è presentata come un simbolo della condanna di Gesù e della sua "pretesa" di essere il Re dei Giudei.

Siglando la frase in ebraico della dicitura ebraica di INRI, ovvero, Yshu Hnotsri Wmlk Hyuhudim, otterremmo "יהוה" (YHWH), che è il Tetragramma, il nome sacro di Dio nell'ebraismo. Il Tetragramma YHWH è considerato il nome più sacro e importante nella tradizione ebraica, ed è utilizzato per riferirsi a Dio in molti contesti liturgici e biblici.

L'importanza del Tetragramma YHWH per gli ebrei è enorme, poiché rappresenta il nome personale di Dio e la sua relazione con il popolo ebraico. Il Tetragramma YHWH è considerato così sacro che, nella tradizione ebraica, non viene pronunciato ad alta voce, ma viene sostituito con altri nomi o titoli, come "Adonai" o "Elohim".

A ragion di veduta, l'opposizione forte dei Giudei a riguardo della traduzione ebraica dell'acronimo INRI, appare più che sensata, quando si trovarono di fronte il famoso tetragramma YHWH, e sappiamo come rispose Pilato in merito alle opposizioni dei Giudei: "Quod scripsi scripsi".

La connessione tra il Tetragramma YHWH e la sigla INRI sottolinea la profetica pretesa di Gesù di essere il Re dei Giudei e Dio stesso della tradizione ebraica.

In questo senso, la sigla INRI (YHWH) ci rivela quasi fosse una casualità il nome stesso di Dio e la sua rivelazione al mondo. Questa alternativa e singolare lettura ebraica dell'acronimo INRI, ci mostra come di fatto per ragioni all'uomo imperscrutabili, Dio si rivela, si mostra e si dona, elevandosi e profetizzando: "Quando avrete innalzato il figlio dell'uomo, allora conoscerete che IO SONO".

Fonte originale: https://www.facebook.com/share/p/1BPqEhtVkt/


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