TAU SULLA FRONTE DEGLI ELETTI

Pubblicato il 17 maggio 2025 alle ore 11:21
Il TAU SULLA FRONTE DEGLI ELETTI
 
Il nostro amico e fratello Leone di Giuda, ci propone un testo che enfatizza nell'ermenutica e nell'esegesi ebraica un simbolo che rappresenta anche la vocazione cristiana in mezzo ad un mondo corrotto e senza Dio, la missione del cristiano è raccogliere questa eredità e ricevere il segno che salva. 
(Testo tratto dalla Yeshiva messianica.)
 
"E l’Eterno disse: “Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme, e fa’ un segno sulla fronte degli uomini che sospirano e gemono per tutte le abominazioni che si commettono nel suo mezzo”.» (Ezechiele 9:4)
 
In ebraico, la parola tradotta con “segno” è "tav" (ת). Letteralmente, il testo dice:
“Fa’ una tav (tau in lingua corrente) sulla fronte degli uomini che sospirano e gemono per tutte le abominazioni che si commettono nel suo mezzo”.
 
La tav è la 22ª e ultima lettera dell'alfabeto ebraico e nel suo antico carattere paleoebraico, e anche nel fenicio, aveva la forma di una croce (𐤕). Il significato primario della tav è proprio “segno” o “marchio”, e nella Scrittura ha una forte valenza profetica e protettiva.
 
Nel contesto di Ezechiele, questa tav viene posta sulla fronte di coloro che non si sono contaminati, che sospirano e gemono per i peccati della città, cioè coloro che hanno il cuore di Dio, che non sono indifferenti al male, ma lo sentono come un peso spirituale.
 
Questo segno non è casuale. In Apocalisse 7:2–3 ritroviamo una scena simile:
 
"Non danneggiate la terra, né il mare né gli alberi, finché non avremo segnato sulla fronte i servi del nostro Dio.»
 
Anche qui vediamo un sigillo sulla fronte, il sigillo del Dio vivente (σφραγῖδα Θεοῦ ζῶντος), che protegge i giusti dal giudizio. È evidente che il "segno" di Ezechiele è un’ombra profetica della croce, il segno della redenzione nel Messia.
 
La tav ha anche valore numerico 400, lo stesso numero degli anni in cui Israele fu schiavo e afflitto in Egitto (Genesi 15:13), figura della sofferenza e del riscatto. È un numero che grida redenzione, liberazione, passaggio attraverso il giudizio verso la promessa. Yeshua stesso ha vissuto “tra i suoi” come un servo sofferente e rigettato, e oggi la Kehillah (comunità) che porta la Sua testimonianza continua a essere perseguitata nel mondo.
 
Ma questa tav non è un segno di riconoscimento esteriore. È un segno spirituale che si vede nella vita di coloro che hanno crocifisso la loro carne con il Messia, come afferma Rav Shaul:
 
"Quelli che sono del Messia Yeshua (Gesù) hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri.»
(Galati 5:24)
 
La vera tav impressa sulla fronte è una vita crocifissa, una vita che appartiene al Messia, offerta ogni giorno come korban chai – sacrificio vivente (Romani 12:1), e separata dal mondo. È visibile nei cuori contriti, umili, zelanti per la santità, che non cercano compromessi ma soffrono nel vedere il peccato intorno a sé.
 
Essi sono:
 
- i sigillati dell’Apocalisse  7:3;
 
- i giusti intercessori come Avraham (Abramo) davanti a Sodoma;
 
- coloro che portano il cuore del Messia per il popolo e la sua redenzione;
 
- e che seguono l’Agnello dovunque Egli vada (Apocalisse 14:4).
 
La tav è il segno che distingue chi serve Adonai (Signore) con cuore integro, da chi cammina nella ribellione. È la croce impressa nella vita, non come un simbolo religioso, ma come marchio spirituale di appartenenza al Re dei re. Essa è il sigillo di chi cammina nello Spirito, soffre per ciò che disonora Dio, e desidera ardentemente il Suo Regno di giustizia.
 
Shalom.
Leone di Giuda 

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