Il potere di Legare e Sciogliere

Pubblicato il 18 maggio 2025 alle ore 17:30

La Chiesa, intesa come comunità di credenti, nella gerarchia ecclesiastica, ma nello specifico nella persona di Pietro e gli apostoli, ha ricevuto da Cristo l'autorità di legare e sciogliere. Ma che cosa significa?

Rivolgendosi a Pietro, Gesù gli disse: "Io ti darò le chiavi del regno dei cieli; tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli."(Matteo 16:19)

"In verità vi dico ancora: se due di voi sulla terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, essa sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli. Poiché dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro." (Matteo 18:18)

Subito dopo aggiunge: "In verità vi dico: tutto ciò che legherete sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierete sulla terra sarà sciolto nei cieli."

Generalmente, si intende che questo potere conferito agli apostoli riguardasse la loro autorità nell'insegnamento dottrinale e nella disciplina della Chiesa primitiva;
legare poteva significare proibire o condannare determinate azioni o insegnamenti, e sciogliere poteva significare permettere o assolvere.

In sostanza, gli apostoli avevano l'autorità di prendere decisioni che sarebbero state ratificate in cielo, agendo come guide autorevoli della comunità cristiana nascente e questo potere è trasmesso ai successori degli apostoli, come i vescovi.

Ma alla luce della teologia del peccato originale, assume un' altra sfumatura.
In altri miei precedenti articoli, dove cerco di approfondire il tema della teologia e della dottrina cattolica cristiana, in una prospettiva antropologica nel senso del sacro e del religioso, alla luce della conoscenza storica ed archeologica, si desume come l'emancipazione umana dal suo contesto naturale, sia un elemento distorto nel contesto generale che si è protratto negli ultimi 300.000 anni (secondo datazioni più recenti), dove l'uomo ha sempre vissuto nella fattispecie da raccoglitore e cacciatore nel suo ambiente d'elezione. Studi confermano, che l'uomo, non ha da 300.000 anni fa sino ad ora, subito variazioni genetiche da attribuire ad un salto evolutivo, per cui l'elemento umano è rimasto inalterato da allora, fino ad adesso.
In sostanza, 10.000 anni fa all'incirca, l'uomo abbandona il suo stato primitivo e si formano le prime due società del tempo: gli allevatori e gli agricoltori. Lo stesso libro della Genesi in forma metaforica, ci pone l'emblema, i primi figli della coppia umana, dopo il peccato originale, sono Caino e Abele, un agricoltore e un allevatore per l'appunto (per approfondire rimando ai miei articoli precedenti dove approfondisco la questione).
Questo "stato di essere", in un progredire nel tempo che ci ha portato alla situazione attuale, nell'epoca moderna, risulta una forma adulterata dell'umanità come concepita in principio. Il disordine esteso in ogni sua componente (principi, morale, costumi, ambiente, etc), comporta un mancato allineamento nell'universale contesto della creazione. L'Uomo ha interrotto l'ordine concepito da Dio, ed esso stesso si è distaccato, generando la morte.
L'opera redentiva di Cristo, in un contesto più ampio, nonostante l'allontanamento dell'uomo nel suo ambito originale, va a riordinare il cosmo, Gesù stesso la chiama "Nuova Creazione", Egli, da il comando di legare e sciogliere, confermare ed annullare, mediante l'autorità conferita agli apostoli (vescovi), essi, ricevono il potere di essere al di sopra dell'ordine conferito da Dio, espresse nelle leggi della natura e della creazione. Se il pungiglione della morte era rappresentato dalla "legge mosaica", che esprimeva un concetto di ordine morale, nella vita immorale che l'uomo aveva preso nel momento in cui si era separato da Dio, che comportava un eredità disordinata che si propagava di generazione in generazione, ma che risultava di difficile attuazione, cosa per il quale si attuavano i sacrifici rituali di espiazione, per cercare di ricongiungersi nell'ideale di unione ed armonia con Dio, in Cristo non solo si attua, ma si conferma, l'uomo in virtù del sacrificio di espiazione e riparazione operato dal Signore, ottiene giustificazione nella sua condizione fuori dal contesto naturale come era stato concepito nella mente di Dio.
L'autorità ricevuta dagli apostoli e dai vescovi, va oltre le immutabili leggi del cosmo come Dio l'ha ordinato, e l'uomo, in virtù di Cristo diviene davvero il Re del creato.


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