Non tenterai il Signore Dio tuo

Pubblicato il 17 giugno 2025 alle ore 15:52

Qual' è la fiducia che riponiamo nel Signore? In che cosa riponiamo fedeltà? Nel portento? Nel miracolo?
È giusto attribuire la propria fede nel evento soprannaturale?
Qualche volta avvengono i miracoli, molte volte no. C'era una ricercatrice poi divenuta affermata in ambiente scientifico, che volle valutare in maniera empirica la forza della preghiera: organizzò due gruppi, uno formato da oranti e l'altro no, il fine era di valutare in ambito scientifico se la preghiera potesse in qualche maniera aiutare il gruppo che si avveleva dell'intervento divino in merito ai risultati accademici o di studio. Il risultato fu che chi non aveva pregato aveva avuto i migliori risultati in fatto di voto.
Il braccio del Signore si era accorciato?
Per quanto riguarda la ricercatrice in base a questo risultato divenne agnostica, in ambito teologico si potrebbe dire che il Signore non si è fatto tentare. Lo stesso satana disse a Gesù:" Se se sei il Figlio di Dio, di che queste pietre diventino pane!"
"Non tenterai il Signore Dio tuo!" Risponde Gesù.
In questo insegnamento il nostro fratello Leone di Giuda, ci invita a riflettere sul senso e il significato di tentare; Dio non sente la necessità di porsi al livello del nostro stesso acume intellettuale, e se lo fa, è per insegnare, per trarne una conclusione pedagogica, la necessità di credere in lui non dipende da quello che ne riceviamo.

Numeri 11:23
«Adonài disse a Mosè: “La mano di Adonài si è forse accorciata? Ora vedrai se la Mia parola si compirà o no.”»

Il popolo lamentava il desiderio di carne, disprezzava la manna celeste e manifestava nostalgia per l’Egitto. Mosè, sopraffatto dalla pressione del popolo, arriva a dubitare che Adonài possa provvedere carne per seicentomila uomini nel deserto. La risposta divina giunge sotto forma di una domanda retorica severa, un rimprovero profetico e correttivo: “La mano di Adonài si è forse accorciata?”

Targum Onkelos (traduzione in aramaico della torah), su Numeri 11:23 “Dio disse a Mosè: ‘La mano del Signore si è forse abbreviata, che non possa fare ciò? Ora vedrai se la Mia parola si adempirà o no.’"
Il Targum Onkelos, fedele alla lettera della Torah, conserva il tono di rimprovero e l'intento giudicante del versetto, senza trasformarlo in una promessa rassicurante o in una dichiarazione di benedizione automatica.

Midrash Bamidbar Rabbah (raccolta di interpretazione del libro dei Numeri)15:19 “Dissero i Maestri: Non si accorcia la mano di Colui che ha aperto il mare, che ha fatto scaturire l’acqua dalla roccia; ma si accorcia la fede degli uomini. Non è Dio che cambia, ma il cuore dell’uomo.”
Il Midrash capovolge la visione moderna e superficiale di un Dio ‘distributore’ di benedizioni: non è Dio a rifiutare la benedizione, ma è l’incredulità dell’uomo a porvi un limite. La Scrittura non insegna un Dio sempre pronto a soddisfare ogni desiderio, ma un Dio sempre capace, di fronte a un popolo non sempre disposto o degno.

Avvertimento contro la distorsione del testo:
l’uso del versetto “La mano del Signore non si è accorciata” da parte di certi predicatori odierni è spesso decontestualizzato e travisato. Lungi dal contesto ebraico e profetico, essi trasformano una domanda di giudizio in una formula per il successo materiale, attribuendo a Dio promesse che la Scrittura non fa in quei termini.
Ma il testo è chiaro:
Il desiderio carnale è sintomo di ribellione.
Il miracolo promesso – carne per un mese intero – è segno di giudizio, non di favore.
“Diede loro quel che chiedevano, ma mandò magrezza nelle loro anime.”
(Salmo 106:15)

Il miracolo della carne sarà seguito da una piaga, segno che ciò che viene ottenuto fuori dalla volontà di Dio, anche se sovrannaturale, può essere strumento di disciplina e non di proprietà.

Chi è guidato dallo Spirito di Santità (Ruach HaKodesh) discerne che il “miracolo” avviene con giudizio, e che la vera prosperità consiste nella fedeltà, non nell’appagamento del desiderio.
“Il loro dio è il ventre, si vantano di ciò che è vergognoso e hanno la mente alle cose della terra.”
(Filippesi 3:19)

Il Messia Yeshua, come Mosè, discerne il cuore delle folle e ammonisce: “Questa generazione malvagia cerca un segno, ma non le sarà dato se non il segno del profeta Giona...”
(Matteo 12:39)

Anche Yeshua corregge coloro che cercano la mano di Dio per miracoli, ma rifiutano di rivolgersi al cuore di D-o per ubbidienza e trasformazione.

La frase “La mano di Adonài non si è accorciata” è:
● Una dichiarazione di sovranità, non una promessa incondizionata di benessere.
● Un ammonimento profetico, non una formula motivazionale.
● Un invito a tremare, non uno strumento per giustificare desideri carnali.
● Una correzione per Mosè, e un segno di giudizio per un popolo insaziabile e nostalgico dell’Egitto.

“Chi ha disprezzato la manna, ha disprezzato il Cielo.”

La vera vittoria spirituale non è ottenere ciò che si desidera, ma desiderare ciò che Dio approva, anche se è umile come la manna.

Shalom veEmet - Pace e Verità

Che il popolo di Adonài (del Signore) impari a fidarsi della Sua Parola, anche quando sembra insufficiente, anche quando la carne grida il contrario. Che non cerchi la Sua mano per saziare la carne, ma il Suo volto per trasformare il cuore.

Leone di Giuda.


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