
Apocalisse 6:9-11: "E quando ebbe aperto il quinto sigillo, vidi sotto l'altare le anime di quelli che erano stati uccisi a causa della parola di Dio e a causa della testimonianza che avevano resa. E gridavano a gran voce, dicendo: 'Fino a quando, o Signore santo e verace, non giudicherai e non vendicherai il nostro sangue sopra gli abitanti della terra?' E fu data a ciascuno di loro una veste bianca, e fu detto loro che riposassero ancora per un poco di tempo, finché fossero compiuti anche i loro compagni di servizio e i loro fratelli, che dovevano essere uccisi come loro."
Il testo del libro dell'Apocalisse di San Giovanni, ci presenta delle figure, che la tradizione Cristiana ha attribuito ai martiri, uomini e donne, di ogni popolo e lingua, che hanno versato il loro sangue in testimonianza perenne. La visione escatologica ci presenta i martiri come offerte ed olocausti in profumo di soave odore, e in questo presupposto, il nostro fratello Leone di Giuda, approfondisce il concetto teologico portandoci nel dentro del rito sacrificale ebraico, completando quelle lacune teologiche che si possono comprendere solamente applicandole al sacrificio ebraico.
La figura dei martiri nella Torah
Il sacrificio di animali nel Tempio di Gerusalemme può essere visto come una figura del sacrificio dei martiri. Gli animali sacrificati erano considerati innocenti e puri, e il loro sangue era versato come offerta a Dio.
Il Salmo 44:22-23 dice: "Eppure, per amor tuo siamo stati uccisi tutto il giorno, siamo stati considerati come pecore da macello. Svegliati, perché dormi, Signore? Risvegliati, non ci respingere per sempre!"
Il sangue del Messia e l'altare celeste
Nell'Apocalisse, l'altare celeste è associato al sangue del Messia, che è stato versato per la redenzione dell'umanità.
Apocalisse 5:9-10: "E cantavano un cantico nuovo, dicendo: 'Tu sei degno di prendere il libro e di aprire i suoi sigilli, perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio con il tuo sangue uomini di ogni tribù e lingua e popolo e nazione, e li hai fatti diventare un regno e sacerdoti per il nostro Dio, ed essi regneranno sulla terra.'"
La palma come simbolo del giusto martire
Il Salmo 92:12-15 dice: "Il giusto fiorirà come la palma, crescerà come il cedro del Libano. Piantati nella casa del Signore, fioriranno negli atri del nostro Dio. Anche nella vecchiaia daranno ancora frutti, saranno pieni di linfa e di vigore, per annunciare che il Signore è retto, mia roccia, in cui non c'è ingiustizia."
(Apocalisse 7:9-12)
"Dopo queste cose vidi una grande folla che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua, che stavano davanti al trono e davanti all'Agnello, vestiti di bianche vesti e con palme in mano. E gridavano a gran voce, dicendo: 'La salvezza appartiene al nostro Dio che siede sul trono e all'Agnello!' E tutti gli angeli stavano intorno al trono e agli anziani e ai quattro esseri viventi, e si prostrarono davanti al trono con la faccia a terra e adorarono Dio, dicendo: 'Amen! La benedizione e la gloria e la sapienza e la gratitudine e l'onore e la potenza e la forza appartengono al nostro Dio nei secoli dei secoli! Amen!'"
In questo contesto, le palme in mano ai martiri simboleggiano la vittoria e il trionfo sulla morte e sulla sofferenza. La palma è anche un simbolo di pace e di gioia, e in questo caso rappresenta la celebrazione della salvezza e della redenzione ottenuta attraverso il sacrificio dell'Agnello.
Nel Tempio di Gerusalemme, il sangue degli animali sacrificati scolava verso la base dell'altare, dove c'erano delle conche o canali che lo raccoglievano. Questo sangue era considerato sacro e veniva utilizzato per vari scopi rituali.
Le conche o canali dell'altare
- Le conche o canali dell'altare erano progettati per raccogliere il sangue degli animali sacrificati e per permettere che esso scorresse verso la base dell'altare.
- Il sangue veniva poi raccolto e utilizzato per aspergere le persone, gli oggetti sacri e l'altare stesso, come parte dei riti di purificazione e di consacrazione.
Il significato del sangue nell'altare
- Il sangue degli animali sacrificati era considerato un mezzo di espiazione e di purificazione per i peccati del popolo.
- L'altare, con le sue conche o canali, era un simbolo della presenza di Dio e della sua misericordia, che accoglieva il sangue degli animali sacrificati come offerta per i peccati.
In tutto questo appare lucido come i martiri citati nel libro dell'Apocalisse, vadano a raccogliersi sotto il trono, che simboleggia l'altare sacrificale, essi non vanno a sostituire il sacrificio perfetto, ma aggiungono a quello che manca al patimento, come San Paolo declama ai Colossesi 1,24,: "Ora gioisco nelle mie sofferenze per voi, e completo nella mia carne ciò che manca alle afflizioni di Cristo a favore del suo corpo, che è la Chiesa".
Leone di Giuda
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