Ti ho visto sotto il fico

Pubblicato il 28 giugno 2025 alle ore 15:19

Molti passi dei Vangeli sono intrisi di ebraicità e solo mediante una conoscenza degli usi e della cultura israelitica si riesce a comprendere il potenziale del precetto di Gesù, che senza di esso rimane arcano o privo di una componente essenziale del suo insegnamento. I primi discepoli e vescovi, in seguito all'avviarsi del ministero della dottrina predicato ai gentili o pagani, a dir si voglia, erano ebrei, e pervi di quella conoscenza che potevano approfondire gli insegnamenti del Cristo. Infatti, Gesù alla samaritana del pozzo di Giacobbe espresse: "Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei".
In questo articolo Leone di Giuda ci pone un approfondimento evangelico, che ci porta a comprendere appieno il significato ermetico del vangelo.

Il contesto evangelico

L'episodio è narrato nel Vangelo di Giovanni (1,45-51). Filippo trova Natanaele e gli annuncia di aver trovato il Messia. Natanaele, scettico, risponde con la celebre frase: "Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?". Filippo, però, lo invita a "venire e vedere". Quando Natanaele si avvicina a Gesù, quest'ultimo pronuncia una frase sorprendente: "Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità". La cosa che sbalordisce Natanaele e lo porta alla fede è la successiva affermazione di Gesù: "Prima che Filippo ti chiamasse, quando eri sotto il fico, io ti ho visto".
Il significato dello "stare sotto il fico"
Per capire il significato di questa scena, è fondamentale comprendere il simbolismo dell'albero di fico nella cultura ebraica e nella Bibbia:

Simbolo di pace e prosperità messianica
Nell'Antico Testamento, "sedere sotto la propria vite e sotto il proprio fico" (vedi ad esempio Michea 4,4 e Zaccaria 3,10) è un'immagine che rappresenta un tempo di pace, prosperità e sicurezza, spesso associato all'era messianica. Stare sotto il fico poteva quindi indicare un momento di contemplazione, studio delle Scritture e preghiera, in attesa della venuta del Messia.

Simbolo del popolo di Israele:
Il fico è spesso usato nella Bibbia per rappresentare il popolo di Israele. La sua fertilità simboleggia la fedeltà all'Alleanza con Dio e la capacità di portare frutti, mentre la sua sterilità può indicare l'infedeltà.

Riferimento al peccato e alla necessità di redenzione:
Alcuni Padri della Chiesa, come Sant'Agostino, hanno interpretato il fico anche in relazione al peccato originale. Adamo ed Eva, dopo aver peccato, si coprirono con foglie di fico (Genesi 3,7). In questa prospettiva, stare sotto il fico potrebbe simboleggiare l'umanità sotto il dominio del peccato, che ha bisogno di essere vista e salvata da Dio.

Il significato della "visione" di Gesù
La frase di Gesù, "io ti ho visto", non è una semplice constatazione fisica. Ha un significato molto più profondo:

Onniscienza divina
Per Natanaele, il fatto che Gesù lo abbia visto in un momento privato e intimo, quando era solo sotto il fico a meditare o pregare, è una prova inconfutabile della sua natura divina. Gesù non solo vede le persone fisicamente, ma conosce il loro cuore, i loro pensieri e le loro azioni più nascoste. Questa conoscenza trascende i sensi umani e rivela una natura divina, capace di "leggere" l'anima.

Conoscenza della sincerità di Natanaele:
Gesù non solo ha visto Natanaele, ma ne ha anche riconosciuto la profonda sincerità e l'integrità. La sua esclamazione "Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità" è un elogio straordinario. Natanaele, nonostante il suo scetticismo iniziale, è un uomo onesto nella sua ricerca della verità e non ha secondi fini. La sua attesa del Messia non è basata su pregiudizi o vanità, ma su una sincera riflessione sulle Scritture.

Il compimento delle promesse: Stando sotto il fico, Natanaele stava probabilmente studiando le profezie messianiche, attendendo con ansia il Messia. La frase di Gesù gli rivela che la sua attesa non è stata vana: Colui che attendeva è lì davanti a lui. L'atto di "vedere" da parte di Gesù non è solo un atto di conoscenza, ma un atto di rivelazione che mostra a Natanaele il compimento delle promesse.

Per Bartolomeo/Natanaele, la visione di Gesù sotto il fico significò un'esperienza che andò oltre la ragione e la logica umana. Gli rivelò che Gesù non era un uomo qualsiasi, ma il Figlio di Dio, colui che conosce i cuori e che ha la missione di portare la salvezza. La sua reazione è immediata e totale: "Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!". Da quel momento, Bartolomeo si unì a Gesù, diventando uno dei suoi apostoli, testimoniando con la sua vita la profonda fede nata da quell'incontro.

Leone di Giuda 


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