
Quando l'anima si prepara a ricevere Dio nella propria vita?
Una persona piena di sé, ricolma di ogni iniquità, continuamente distratta dai rumori del mondo, non potrà mai riconoscere dentro sé stesso il richiamo di Dio. Ma viene un momento nella vita in cui il nostro spirito incontra il deserto, il vuoto, allora Dio si prepara a creare.
Nella Genesi, dopo aver creato il Cielo e la Terra, lo Spirito di Dio aleggia sulle acque, e la terra è "tohú e bohú" (il deserto e il vuoto), e Dio disse:"Sia la luce!"
Il deserto è il luogo dove ritrovare la via, dove incontrare il Signore, nel silenzio della propria anima e lontano dai rumori. Nella parabola del Figliol Prodigo, il figlio chiede l'eredità del padre in anticipo per dissiparla in piaceri e lusso, ma poi venne una carestia ed egli si ritrovò nel bisogno, e si ritrovò a fare da mandriano ad un branco di porci, in quel momento affamato e provato, rientrò in sé stesso:"Quanti salariati ci sono in casa di mio padre che mangiano pane in abbondanza!". Si levò e prese la via del ritorno, ma il Padre che era ancora lontano, lo vide e gli corse incontro. La parabola è un capolavoro di amore filiale e Paterno, e ci mostra come Dio ci osserva da lontano in attesa che rientriamo in noi stessi, in attesa che intraprendiamo il deserto della vita, luogo di ritrovo e di incontro con il Signore.
In questo insegnamento Leone di Giuda ci mostra il deserto.
"Shalom u-vracha (Pace e Benedizione)!
Innalziamo il Nome dell’Eterno, che è uno e indivisibile.
Ringraziamo l’Eterno per averci donato la Torah come nostra Derech (strada), per averci rivelato il Mashiach ( Messia) e per averci guidato nell’immersione nel Ruach haKodesh (Spirito Santo).
1. Introduzione peshat (letterale)
In Deuteronomio 1:39–2:1 leggiamo il resoconto della generazione che, dopo il rifiuto di entrare in Canaan, rimane quarant’anni nel deserto. I figli, innocenti, erediteranno la terra promessa, mentre gli adulti ribelli dovranno dirigersi verso il deserto percorrendo la via del Mare di Suf e girando intorno al monte Seir.
2. Contesto storico, culturale e archeologia biblica
• Dopo l’episodio degli Israeliti che rifiutano di conquistare Canaan (Numero 13–14), Dio decreta che i quarantenni periranno nel deserto.
• Kadesh-Barnea (oasi e accampamento nel deserto) è attestata da ritrovamenti di iscrizioni e da riferimenti egizi; era un’oasi vitale per le carovane.
• Il monte Seir, antica dimora degli Edomiti, si estende a sud di Canaan; le sue condizioni rocciose e le tribù locali ostili rendevano il passaggio estremamente pericoloso.
3. Riferimenti incrociati nella Scrittura
• Torah: Numero 14 chiarisce la stessa sentenza contro la generazione incriminata.
• Neviim (Profeti): Giosuè 1 rinnova la promessa ai giovani che entreranno nella terra.
• Ketuvim (Scritti): Salmo 95 riporta le anime che “provano” il Signore nel deserto, monito per non indurire il cuore.
• Brit Hadashah (Nuovo Patto): Ebrei 3–4 paragona Israele nel deserto ai credenti oggi, esortandoci a entrare nel riposo che rimane.
4. Parallelismi biblici e Yeshua haMashiach (Gesù Cristo)
• Come i figli di Israele non avevano “conosciuto il bene e il male”, così in HaMashiach (Cristo) siamo una nuova creazione senza il peso del vecchio peccato.
• Il deserto diventa scuola di fede: Yeshua (Gesù), prima del ministero, trascorre 40 giorni nel deserto e vince la tentazione (Matteo 4).
• La promessa della terra si compie in Yeshúa: Egli è la vera Terra Promessa, “pane vivo” che disseta in eterno.
5. Applicazioni personali
• Custodire l’innocenza del cuore, affidandosi pienamente alle promesse divine.
• Evitare la ribellione interiore: ogni dubbio diventi preghiera anziché mormorazione.
• Camminare “intorno alle difficoltà” come gli Israeliti al monte Seir, sapendo che Dio apre sempre una via.
• Vedere in ciascuna prova un’opportunità per crescere nella fede e per militare la certezza della presenza di Mashiach (Messia).
Che l’Eterno vi dia uno spirito saldo e vi accompagni oggi nella tua Derech. Possiate scoprire nuove rivelazioni nella lettura della Sua Parola e sperimentare il potere del Ruach haKodesh (Spirito Santo) ogni giorno.
Vi invito a condividere questo studio nei vostri gruppi e comunità, affinché chi cerca cibo spirituale possa essere nutrito."
Tratto dalla comunità messianica Sukkot
Leone di Giuda
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