
In ebraico, la parola per cuore è לֵב (lev), la sua radice è ל-ב-ב (lamed-bet-bet). In senso letterale, questa radice non ha un significato specifico e diretto che possa essere tradotto in una singola parola italiana, come ad esempio "amare" o "pensare." Piuttosto, in ebraico biblico, la radice e la parola lev indicano un concetto molto più ampio e profondo rispetto al solo organo fisico.
Il "cuore" in ebraico non è la sede delle emozioni (come lo intendiamo noi oggi), ma il centro della persona, la sua interiorità più profonda. È il luogo dove risiedono l'intelletto, la volontà, la coscienza e la capacità di prendere decisioni. Quando la Bibbia parla di "amare con tutto il cuore," intende con tutta la tua intelligenza, la tua volontà e la tua essenza.
Interessante è notare che la parola è collegata anche al concetto di comunicazione e conoscenza, indicando un cuore che non è chiuso in sé stesso, ma aperto all'interazione e alla comprensione.
La circoncisione, in ebraico brit milah (in ebraico: ברית מילה), che letteralmente significa "patto di circoncisione", è uno dei precetti fondamentali e più significativi dell'ebraismo. Il suo significato profondo si articola su diversi livelli, tutti interconnessi.
1. Il Patto (Brit) con Dio
Il significato primario e più importante della circoncisione ebraica è quello di essere un segno fisico e indissolubile dell'alleanza tra Dio e il popolo ebraico. Questo patto fu stabilito per la prima volta con Abramo, come descritto nella Genesi (17:10-14):
"Questa è la mia alleanza che voi dovete osservare, alleanza fra me e voi e la tua discendenza dopo di te: ogni maschio tra voi sarà circonciso. Vi circonciderete la carne del vostro prepuzio e ciò sarà il segno dell'alleanza tra me e voi."
La circoncisione non è un semplice rituale, ma un patto che si incide nella carne, rendendo l'alleanza eterna e personale per ogni individuo maschio ebreo, di generazione in generazione. Chi non si circoncide, secondo la Torah, si esclude da questa alleanza.
2. Perfezionamento della Creazione
Una spiegazione rabbinica profonda suggerisce che la circoncisione è un atto di perfezionamento. Dio ha creato il mondo e l'uomo non in uno stato finale e perfetto, ma con la capacità di essere perfezionati dall'uomo stesso. In questa ottica, la circoncisione simboleggia l'intervento umano per completare e migliorare la creazione divina. L'uomo, in questo modo, diventa un partner di Dio nel perfezionare se stesso e il mondo.
3. Identità e appartenenza
La circoncisione è il segno distintivo dell'appartenenza alla comunità ebraica. Eseguita all'ottavo giorno di vita, il brit milah segna l'ingresso del neonato nel popolo ebraico e nella sua eredità spirituale. È un rito di iniziazione che lo lega non solo a Dio, ma anche a tutti gli ebrei che lo hanno preceduto e che verranno dopo di lui.
4. Il "cuore incirconciso" (un'analogia)
La Bibbia fa anche un uso metaforico del concetto di circoncisione, parlando di "cuore incirconciso" (ad esempio, in Geremia 9:26). Questa espressione non si riferisce all'organo fisico, ma all'incapacità di ascoltare, obbedire e comprendere la volontà divina. L'analogia è che, così come il prepuzio è un "ostacolo" fisico, un cuore "incirconciso" è un ostacolo spirituale che impedisce all'uomo di connettersi pienamente con Dio. In questo senso, la circoncisione rituale è anche un monito a "circoncidere" il proprio cuore, rimuovendo le barriere spirituali.
In sintesi, la circoncisione ebraica è molto più di un rito chirurgico: è il fondamento dell'identità ebraica, il segno eterno di un patto tra Dio e il suo popolo, e un'esortazione a lavorare per il perfezionamento di sé stessi e del mondo.
In questo insegnamento Leone di Giuda ci porta nel profondo di questo binomio (cuore e circoncisione); l'uomo aderendo alla chiamata di Dio si dispone ad accoglierla incidendo nel proprio cuore il segno indelebile del patto di Dio con l'uomo.
"Circoncidete i vostri cuori
Se la circoncisione si riferisce alla rimozione del prepuzio, cosa significa “circoncidere il cuore”?
PARASHÀ EKEV
Moshe (Mosè) disse ai figli d’Israele di circoncidere i loro cuori:
"Circoncidete dunque il vostro cuore e non indurite più la vostra cervice"_ (דְּבָרִים – Devarim / Deuteronomio 10:16).
Questa è un’immagine particolare. La circoncisione si riferisce alla rimozione del prepuzio. Che cosa significa allora “circoncidere il cuore”?
In Deuteronomio 10:16, Moshe (Mosè) paragonò un cuore incirconciso a una cervice rigida. Un collo rigido è un’espressione biblica che indica orgoglio e ostinazione. Una persona dal collo rigido non è flessibile, non sottomette la propria volontà all’istruzione di Adonai.
In Yirmeyahu (Geremia) 4:3-4, un cuore incirconciso è paragonato a una terra dura e incolta, che non può essere coltivata perché non è stata arata:
"Rompi il tuo terreno incolto e non seminare tra le spine. Circoncidetevi per il SIGNORE e togliete i prepuzzi del vostro cuore" (Geremia 4:3-4).
Questo passo di Geremia può essere messo in parallelo con la parabola del Maestro del seminatore, che gettò il seme su quattro tipi diversi di terreno. Il seme caduto sulla terra non arata non mise radici. Quello caduto tra le spine fu soffocato.
Nella Bibbia, il cuore rappresenta la sede della volontà. Il cuore incirconciso è ostinato e inflessibile, non si sottomette alla volontà dell’Eterno. La Parola di Adonai non può mettere radici né dare frutto in quel cuore.
Una persona con un cuore incirconciso è guidata dalla carne (le inclinazioni fisiche) che determina la sua volontà. Una persona con un cuore circonciso, invece, è colui la cui carne è stata rimossa dalla propria volontà, permettendo così allo Spirito di ADONAI di guidarla.
Nella Scrittura, il “cuore” si riferisce certamente ai sentimenti, ma anche alla volontà e all’intelletto. Quando ci viene chiesto di amare il nostro Elohim con tutto il cuore, non si parla di un amore emotivo, ma di mantenere la mente e i pensieri focalizzati su di Lui.
Non dobbiamo prendere decisioni con un cuore guidato dai sentimenti, ma con un cuore guidato dall’intelletto, soprattutto da un intelletto sottomesso alla volontà di Adonai (un cuore circonciso).
Secondo Rav Shaul (Paolo), la circoncisione del cuore avviene quando riponiamo la nostra fiducia nel Messia. Egli dice ai gentili di Colosse:
_"In [Yeshua (Gesù)] voi siete stati anche circoncisi di una circoncisione non fatta da mano d’uomo, nello spogliamento del corpo della carne, nella circoncisione del Messia"_ (Colossesi 2:11).
E afferma ai credenti di Roma che, anche se una persona non è fisicamente circoncisa, può comunque avere un cuore circonciso:
"Giudeo è colui che lo è interiormente, e la circoncisione è quella del cuore, nello Spirito, non nella lettera; e il suo vanto non viene dagli uomini, ma da Adonai (Signore)" (Romani 2:29).
Tuttavia, Rav Shaul (Paolo) non annulla il valore della circoncisione fisica stabilita dalla Torah, ma ne riconosce il grande significato anche per coloro che sono nel Nuovo Patto. Infatti, in Romani 3:1-2 afferma:
"Qual è dunque il vantaggio del Giudeo? O quale utilità della circoncisione? Grande in ogni maniera; prima di tutto perché a loro sono stati affidati gli oracoli di Dio".
Questo significa che la circoncisione fisica resta un segno eterno del patto di Avraham (Abramo)(Bereshit / Genesi 17:9-14), un segno che non perde il suo valore neppure per coloro che hanno ricevuto la circoncisione del cuore. Nel Nuovo Patto, il segno esteriore non è sostituito da quello interiore, ma trova il suo compimento quando entrambi sono presenti in armonia: il segno nella carne come testimonianza di appartenenza all’alleanza, e il segno nel cuore come piena sottomissione alla volontà di Adonai (Signore).
Coloro che sono in Yeshua (Gesù) devono avere una natura chiaramente diversa da coloro che non sono in Yeshua. La nostra volontà deve essere sottomessa a quella di Adonai. Noi che abbiamo sperimentato la nuova nascita miracolosa, opera dello Spirito di Adonai in noi attraverso l’opera di Yeshúa dobbiamo avere cuori circoncisi — e per chi è chiamato nell’alleanza di Avraham, custodire anche il segno eterno stabilito dalla Torah.
Shalom. Kol tuv!"
Testo tratto dalla comunità messianica Sukkot
Leone di Giuda.
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