
Elohim (אֱלֹהִים) è un termine ebraico biblico che ha un significato centrale e complesso nell'Antico Testamento.
Titolo per la Divinità
È il nome più comune usato nella Bibbia ebraica per riferirsi a Dio (il Dio di Israele), specialmente nel libro della Genesi.
Forma Grammaticale Sorprendentemente, il termine è grammaticalmente al plurale (è il plurale di El o Eloah, che significano "dio" o "divinità").
Significato Principale (Singolare) Nonostante la forma plurale, quando si riferisce al Dio di Israele (come in Genesi 1:1: "In principio Dio creò..."), viene quasi sempre usato con un verbo e un attributo al singolare. Questo viene spesso interpretato come un:
Plurale di Maestà/Eccellenza (pluralis excellentiae): Indica la grandezza, la potenza assoluta e la supremazia di Dio, racchiudendo in sé tutte le Sue qualità divine.
"Il Potente" / "La Divinità Suprema" La radice del termine El significa generalmente "essere forte" o "potente".
Altri Usi di Elohim
Il termine Elohim non è usato solo per il Dio unico, ma può riferirsi anche ad altri, a seconda del contesto:
Dèi Pagani
Può essere usato al plurale in senso numerico per indicare gli dèi delle altre nazioni ("i loro elohim").
Esseri Soprannaturali
Talvolta si riferisce ad angeli o esseri celesti (ad esempio, nel Salmo 8:5, è tradotto in alcune versioni con "angeli").
Uomini Potenti/Giudici
In alcuni contesti può indicare figure umane di autorità, come giudici o legislatori (ad esempio in Esodo 21:6).
Elohim è formalmente un plurale, ma nella stragrande maggioranza dei casi in cui si riferisce al Dio di Israele, è inteso come un nome singolare che esprime la maestà, la potenza e l'eccellenza assoluta della Divinità.
La sua etimologia e l'esegesi (interpretazione) hanno generato un vasto dibattito teologico e linguistico.
I. Etimologia (Origine e Struttura Linguistica)
L'analisi etimologica si concentra sulla radice e sulla sua forma grammaticale:
Radice Base (El o Eloah):
La forma singolare di Ĕlōhīm è Eloah (אֱלֹהַּ) o la più antica e comune radice semitica El (אֵל).
Significato di El
Il significato più accreditato per la radice lh o ’yl è "Essere Forte", "Potente" o "Stare Davanti/Essere Preminente". El era anche il nome del dio supremo nel pantheon cananeo. Il nome Ĕlōhīm quindi enfatizza l'idea di forza e potere divino.
La Forma Plurale (-īm)
Ĕlōhīm è un nome maschile plurale, formato aggiungendo la desinenza plurale -īm (-ִים) alla radice Eloah.
Traduzione Letterale
Pertanto, la traduzione letterale sarebbe "Dèi" o "Potenti". Questa forma è la fonte della maggior parte dei dibattiti esegetici.
II. Esegesi (Interpretazione Teologica)
L'esegesi biblica deve spiegare perché un testo fondamentalmente monoteista come l'Antico Testamento usi un nome plurale per il suo Dio. Le interpretazioni più diffuse sono:
1. Plurale di Maestà o Eccellenza (Pluralis Excellentiae)
Questa è la visione prevalente nella tradizione ebraica e cristiana.
Il plurale non indica pluralità numerica, ma esprime la totalità, la grandezza illimitata, la dignità, la pienezza del potere e della maestà di Dio.
Questa interpretazione è supportata dal fatto che, quando Ĕlōhīm si riferisce al Dio di Israele, è quasi sempre accompagnato da un verbo o un aggettivo al singolare (es. Genesi 1:1: Ĕlōhīm [plurale] bārā’ [creò, singolare]). L'uso grammaticale forzato del singolare con un nome plurale dimostra l'intenzione monoteista dell'autore.
2. Residuo Politeistico
Secondo l'ipotesi documentaria, che individua fonti diverse nel Pentateuco (Ebraismo), l'uso di Ĕlōhīm potrebbe riflettere le prime fasi della fede israelitica.
In origine, la parola potrebbe essere stata usata in un contesto politeistico per riferirsi agli dèi o ai membri dell'assemblea divina (il "Concilio di El", noto anche dalla letteratura ugaritica). Con l'evoluzione verso il monoteismo, il nome è stato mantenuto ma applicato esclusivamente all'unico Dio di Israele.
3. Riferimento al "Consiglio Divino"
Alcuni esegeti fanno notare i rari passi in cui Dio sembra parlare al plurale:
"Dio disse: Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza..." (Genesi 1:26).
"Ecco l'uomo è diventato come uno di noi..." (Genesi 3:22).
Interpretazione: Questi passi vengono interpretati da alcuni come un dialogo all'interno di una corte celeste di esseri angelici o, in esegesi cristiana, come un'allusione alla Trinità (sebbene l'esegesi ebraica respinga quest'ultima interpretazione come estranea al monoteismo ebraico).
4. Uso Generico
Infine, Ĕlōhīm è un termine generico per "divinità" e viene usato anche al plurale in senso numerico per indicare:
Dèi Stranieri/Idoli (es. Giudici 10:6).
Esseri Potenti/Angeli (es. Salmo 8:6, dove è tradotto "angeli" o "esseri celesti").
Giudici o Rappresentanti di Dio (es. Esodo 21:6, dove viene tradotto "giudici" o "Dio").
Nonostante la persistenza del nome Ĕlōhīm (אֱלֹהִים) in forma plurale nell'Antico Testamento, nonostante il rigido monoteismo israelita, è la prova più forte che la sua forma non è un errore grammaticale o un semplice "residuo" da eliminare, ma possiede un profondo significato teologico voluto dai redattori.
Se fosse stato percepito come un vero e proprio "plurale di dèi" che minava il monoteismo, i copisti e i redattori biblici (che erano meticolosi) lo avrebbero sicuramente sostituito con il singolare Eloah o con il nome proprio Yahweh.
Il suo mantenimento suggerisce diverse interpretazioni intenzionali:
1. Plurale di Maestà e Perfezione (Interpretazione Predominante)
Questa è la lettura più accettata e teologicamente sicura:
La forma plurale serve a esaltare la grandezza, la completezza e l'onnipotenza di Dio. Non è un "numero" ma un'intensità. È un modo per dire "Il Dio di tutti i poteri e le perfezioni" o "La Divinità Suprema" in un modo più enfatico di un semplice singolare.
L'ebraico biblico utilizza costruzioni simili per esprimere il superlativo, come Bəhēmōth (Behemoth, "la Super-Bestia") o Məhōmōth (parola plurale usata per indicare il "Super-Rumore" o il "Caos"). Ĕlōhīm è il "Dio degli Dèi" o il "Massimo Dio".
2. Differenziazione dai "Dèi" Pagani
Mantenere la forma Ĕlōhīm può aver avuto anche una funzione polemica e distintiva:
Elohim è il termine generico per "divinità." Gli Israeliti usavano questo stesso termine plurale per riferirsi agli dèi cananei o babilonesi.
L'uso del plurale per Yahweh sottolineava la Sua superiorità: Egli è l'unico che merita il titolo plurale, perché incarna la totalità del potere divino, a differenza delle divinità pagane. È il vero Ĕlōhīm (Dio) in contrasto con i falsi elohim (dèi).
3. Riferimento al Consiglio Divino o al "Noi" in Genesi
La forma plurale è essenziale per comprendere quei rari passaggi biblici dove Dio parla al plurale, noti come Plural of Deliberation (Plurale di Deliberazione):
Genesi 1:26: "Dio disse: Facciamo l'uomo a nostra immagine..."
Genesi 3:22: "Ecco l'uomo è diventato come uno di noi..."
Il mantenimento di Ĕlōhīm era necessario per coerenza linguistica con questi verbi e pronomi plurali.
Le interpretazioni teologiche su questo "noi" variano:
Ebraismo: Dio parla al Consiglio Angelico o agli Esseri Celesti che lo servono, riconoscendo la loro presenza ma mantenendo la Sua autorità come Creatore.
Cristianesimo: Visto come un'allusione profonda e implicita alla pluralità interna di Dio (la Trinità).
La critica che Ĕlōhīm sia una semplice prova di politeismo è la contestazione più superficiale e comune, ma ignora completamente il genio teologico e linguistico dei redattori biblici.
I "detrattori" che si fermano alla traduzione letterale "Dèi" non riescono a spiegare perché i testi usino verbi e aggettivi al singolare (come in Genesi 1:1, Ĕlōhīm creò, singolare) per quasi 2.300 delle 2.600 occorrenze di questo nome riferite al Dio di Israele.
Il mantenimento di Ĕlōhīm in un contesto monoteista non è un errore o un'omissione, ma una scelta voluta che rafforza il concetto di un Dio Unico.
L'uso è un Pluralis Excellentiae. È un meccanismo linguistico per esprimere l'estrema intensità o il superlativo.
Il titolo plurale ha rafforzato il senso di un Dio la cui essenza è inesauribile e la cui natura supera la nostra capacità di definirla con un semplice singolare.
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