Quando la fede risulta scomoda alla scienza

Pubblicato il 11 ottobre 2025 alle ore 18:35

Quando la fede risulta scomoda alla scienza

Georges Lemaître è stato un fisico, astronomo e sacerdote cattolico belga. Nato a Charleroi nel 1894 e morto a Lovanio nel 1966, è una figura centrale nella storia della cosmologia per aver proposto la teoria dell'universo in espansione, un'idea che ha portato alla moderna teoria del Big Bang.

​I suoi contributi alla scienza
​Il contributo più significativo di Lemaître fu la sua teoria dell'atomo primordiale, che descrive l'universo come se fosse nato da un unico punto estremamente denso e caldo. Questa idea è il fondamento della teoria del Big Bang, che lui stesso non chiamò così; il termine "Big Bang" fu coniato in seguito da Fred Hoyle in tono dispregiativo.

​Nel 1927, due anni prima che l'astronomo Edwin Hubble pubblicasse i suoi dati, Lemaître derivò teoricamente la relazione che oggi è nota come legge di Hubble-Lemaître. Questa legge afferma che la velocità di allontanamento delle galassie è direttamente proporzionale alla loro distanza dalla Terra, fornendo una prova fondamentale per l'espansione dell'universo.

Inizialmente, Albert Einstein era scettico riguardo a un universo in espansione e preferiva un modello statico, arrivando a definire la sua "costante cosmologica" come "il più grande errore della mia vita" dopo aver appreso delle scoperte di Lemaître e Hubble.

​Scienza e fede
​Lemaître vedeva la scienza e la fede come due strade diverse ma parallele verso la verità, senza che una dovesse prevaricare sull'altra. Nonostante fosse un sacerdote, mantenne sempre una chiara distinzione tra i suoi studi scientifici e le sue convinzioni religiose, rifiutando di usare la sua teoria scientifica come una prova dell'esistenza di Dio. Ha ricoperto la carica di presidente della Pontificia Accademia delle Scienze dal 1960 fino alla sua morte.

Lemaître è noto per aver proposto la teoria del Big Bang, che inizialmente chiamò "ipotesi dell'atomo primordiale". Egli fu uno dei primi a conciliare la teoria della relatività generale di Einstein con le osservazioni astronomiche di un universo in espansione.

​Il ruolo di Lemaître
Lemaître non corresse la teoria di Einstein, ma la applicò e la sviluppò. Nel 1927, due anni prima di Edwin Hubble, pubblicò un articolo in cui derivava teoricamente la legge di Hubble-Lemaître, che descrive la relazione lineare tra la distanza delle galassie e la loro velocità di allontanamento.

​L'incontro con Einstein Inizialmente, Einstein era scettico riguardo all'idea di un universo in espansione e preferiva un modello statico. Tuttavia, dopo la pubblicazione dei dati osservativi di Hubble nel 1929, Einstein riconobbe il valore del lavoro di Lemaître. Il famoso aneddoto narra che dopo una conferenza di Lemaître, Einstein gli disse: "La sua matematica è impeccabile, ma la sua fisica è orribile". In seguito, però, ammise che la sua introduzione della "costante cosmologica" per mantenere l'universo statico era stato "il più grande errore della mia vita".
​Lemaître fornì un'interpretazione dinamica e scientificamente valida della teoria di Einstein, portando alla moderna cosmologia.

La figura di Georges Lemaître è stata a lungo sottovalutata o addirittura ignorata nel panorama della divulgazione scientifica. La sua scarsa fama rispetto a giganti come Einstein o Hawking è dovuta a una combinazione di fattori.

​Ragioni della sua scarsa fama

​L'articolo "perduto" del 1927 Lemaître pubblicò il suo lavoro pionieristico sull'espansione dell'universo in una rivista belga di lingua francese poco conosciuta, rendendolo quasi inaccessibile alla comunità scientifica internazionale, in particolare quella anglofona.

​La "legge di Hubble"
Due anni dopo, Edwin Hubble pubblicò risultati simili basati su osservazioni più estese. Il suo lavoro, pubblicato su una rivista di risonanza mondiale, catturò l'attenzione della comunità scientifica e la legge che descrive l'espansione dell'universo fu universalmente attribuita a lui. Solo nel 2018 l'Unione Astronomica Internazionale ha votato per rinominarla ufficialmente Legge di Hubble-Lemaître, un riconoscimento tardivo del contributo del fisico belga.

​La questione della traduzione Quando l'articolo di Lemaître fu tradotto in inglese, per ragioni non del tutto chiare, il paragrafo che calcolava la costante di espansione dell'universo fu omesso. Questo taglio involontario o deliberato (alcuni storici sospettano un'intenzione di Lemaître stesso per non sminuire il lavoro di Hubble) ha contribuito a far sì che l'articolo non fosse visto come una previsione ma come una semplice discussione teorica.

​Il suo status di sacerdote
Sebbene Lemaître abbia sempre mantenuto una chiara separazione tra scienza e fede, il fatto che fosse un sacerdote cattolico potrebbe aver contribuito a far sì che i suoi contributi venissero visti con scetticismo o addirittura ignorati in un'epoca di crescente laicismo in campo scientifico.

​Un cosmologo dimenticato?
​Nonostante tutto, Lemaître non è mai stato completamente dimenticato. Fu presidente della Pontificia Accademia delle Scienze e fu lui a introdurre l'idea dell'atomo primordiale, un concetto che forniva un quadro fisico per la nascita dell'universo e che, con l'avanzare delle conoscenze, si è trasformato nella teoria del Big Bang. Fu un pioniere che collegò la relatività di Einstein con le osservazioni cosmologiche, aprendo la strada a tutta la cosmologia moderna. Oggi, il suo ruolo è sempre più riconosciuto e rivalutato.


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